La Cooperativa della Comunità è da anni impegnata nella Riqualificazione Ecologica del nostro territorio, un insieme di attività finalizzate al recupero di ecosistemi naturali degradati dalle attività dell’uomo, come l’industria e l’urbanizzazione incontrollata.
L’intervento all’area di proprietà Hidrogest si è svolto in prossimità del “Torrente Grandone”, loc. Baccanello, nel Comune di Calusco d’Adda. La riqualificazione di questa porzione di territorio è stata oggetto di uno specifico studio di fattibilità, predisposto dal Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” dell’Università degli Studi di Bergamo, denominato “Porta del Bedesco”, volto al recupero ambientale dei valori naturali, paesaggisti e storici di questo ambito, quale nucleo esemplificativo della peculiarità ecologica del Bedesco.
Le principali criticità del settore individuato riguardano la conservazione della qualità del biotopo torrentizio, in termini di alterazione della naturalità delle sponde, di inquinamento delle acque e di frammentazione della sua continuità ecologica legata all’espansione dell’urbanizzato e delle infrastrutture (presenza di “colli di bottiglia”).
In particolare è risultato necessario garantire la conservazione della linee di continuità ecologica costituita dalle sponde del torrente, che in alcuni tratti risultano ormai prive di un’adeguata copertura vegetazionale.
La Cooperativa della Comunità si è occupata della creazione di un laghetto naturale – una zona umida -, in corrispondenza del sedime di un’ansa del paleo-alveo del torrente Grandone. La zona umida è stata impermeabilizzata nella porzione centrale con l’utilizzo di un’apposita geomembrana in caucciù sintetico EPDM (etilene propilene diene monomero), che non contenendo additivi inquinanti e non rilasciando sostanze nocive, consente la vita a flora e fauna acquatica.
L’intervento è stato completato con la piantumazione nell’intorno della pozza di nuclei arboreo-arbustivi ed essenze igrofile, a rinforzo della formazione boschiva nell’area lungo le sponde del torrente.
L’intervento ha previsto anche lo scavo e/o l’adeguamento di alcuni fossati irrigui – canali di scolo – atti a portare l’acqua alla zona umida.
Il ruolo ecologico dell’area “Hidrogest” e criticità riscontrate
Oltre alla semplice funzione di corridoio di connessione ecologica l’ambito del torrente Grandone e l’area Hidrogest, costituiscono micro-habitat di pregio, che possono rappresentare non solo elementi di transito ma anche veri e propri biotopi in grado di sostenere meta-popolazioni vitali di diverse specie di anfibi, tra cui spiccano specie di interesse comunitario ai sensi della Direttiva Habitat, quali la Rana di Lataste e il Tritone punteggiato, oltre a numerose specie di piccoli mammiferi, uccelli e invertebrati.
Il valore di tale area è ulteriormente acuito dalla forte connotazione agricola dei terreni circostanti, il cui rapporto con l’ambito boschiva oggetto di implementazione e riqualificazione, andrà a generare un’estesa fascia ecotonale, idonea alla sussistenza di specie sempre più minacciate su scala regionale, come Averla piccola e Succiacapre.
Fonte: Documento tecnico del Progetto F.A.R.E. ARCO VERDE “Favorire l’Attuazione della Rete Ecologica”: primi interventi di concretizzazione delle proposte progettuali individuate dallo Studio di Fattibilità Arco Verde.