La biopiscina è un’alternativa bio-sostenibile ed ecologica alla piscina tradizionale.

È un argomento che stimola la fantasia. Ogni volta che la si nomina si accende un interesse che porta a raccontare, in poche parole, che si tratta di un laghetto nel quale la depurazione dell’acqua avviene grazie alle piante.

Immergersi in una piscina naturale è un tuffo emozionale in una cornice fatta di vegetazione che riconduce a ricordi passati per coloro che facevano il bagno in fiumi, pozze o laghi. È una sosta all’aria aperta che offre la possibilità di benessere grazie al nuoto o al semplice stare nell’acqua circondati da piante acquatiche.

La piscina naturale detta anche biopiscina o laghetto balneabile è un piccolo ecosistema acquatico costituito da un arricchimento floristico e faunistico.

La presenza della flora tipica dell’ambiente acquatico consente l’instaurarsi di meccanismi naturali di filtrazione dell’acqua e di depurazione che nel complesso sono definiti fitodepurazione; si realizza in tal modo un processo di “rigenerazione” dell’acqua.

I processi che rendono possibile la rigenerazione delle acque delle piscine sono gli stessi che avvengono in natura nei corsi d’acqua e nei laghi. Si fa riferimento alla degradazione della sostanza organica attraverso attività biochimiche.

La filtrazione viene effettuata dalla microfauna e microflora acquatica che si sviluppa nelle ghiaie e nelle zeoliti. Le piante acquatiche assorbono azoto e il fosforo sciolto nell’acqua in modo da contenere lo sviluppo delle alghe, mentre le alghe sott’acqua aiutano a mantenerla ossigenata.

La biopiscina, essendo un sistema naturale, richiede tempi variabili per il raggiungimento di un buon equilibrio ecologico; quest’ultimo è molto delicato e specifico per ogni ambito. Successivamente al raggiungimento dell’equilibrio biologico queste alghe tendono a scomparire per essere rimpiazzate da altri organismi vegetali.

In tale contesto l’intervento dell’uomo deve essere rispettoso dell’ambiente che si sta creando sfruttando la tecnologia e l’esperienza per “modellarlo” secondo le esigenze.

Verso la metà del mese di aprile siamo intervenuti a Forte dei Marmi a casa di un privato eseguendo delle analisi dell’acqua. Abbiamo analizzato la percentuale di ossigeno e il livello di pH presenti in acqua e successivamente questi parametri chimici sono stati trasferiti in laboratorio.

Questo monitoraggio permette di osservare eventuali anomalie, perché un buon equilibrio delle caratteristiche chimiche e fisiche comportano uno stato ottimale della biopiscina.

Le analisi è consigliato eseguirle una volta al mese da marzo a ottobre. 

Le analisi svolte sono di due tipi:

  • Analisi strumentale: sul posto vengono utilizzate apposite sonde per ossigeno e pH, mentre in laboratorio spettrometri su campioni di acqua prelevati.
  • Analisi visiva: eseguita sul posto, osservando lo stato di salute di flora e fauna nel “laghetto”, le condizioni dell’acqua come la torbidità o alghe in sospensione.

Durante le analisi si segue una tabella dedicata dove vengono segnati i valori di odore e limpidezza dell’acqua e i sopracitati ossigeno e pH. Viene anche segnato se gli impianti tecnici (pompa, filtro sabbia, lampada UV, elettrovalvola riempimento, sensore di livello, quadro elettico, ecc..) sono in buono stato o se ci sono dei malfunzionamenti. Inoltre, viene indicato lo stato di salute della vegetazione e la presenza di possibile fauna (rane, larve di libellula, lumache, ecc…).

Una volta concluse le analisi vengono comunicate al laboratorio eventuali anomalie o modifiche per migliorare le condizioni dell’acqua e ottenere un equilibrio del sistema.

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